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Fridays for future Faenza -3

Fridays for future Faenza -3

“(…) Incontro casuale con un vecchio amico filosofo (…) segue quanto scrivo, e si accorge che non credo più a un’illimitata capacità dell’uomo di dominare la natura, e più in generale di risolvere i problemi che lo interessano; questo concetto di limitatezza dell’uomo è, secondo lui, profondamente antimarxista (…)

M’importa molto il fatto che questa sua convinzione, peraltro condivisa anche da molti non marxisti, sia profondamente errata: i limiti alla capacità umana di dominare la natura ci sono, e sono per di più paurosamente vicini; questione di anni? di decenni? di secoli? (…). Replicai dunque che almeno un limite c’è, e stiamo per toccarlo: è il limite della disponibilità energetica. Rispose che proprio il problema energetico esemplifica quanto i sostenitori del limite abbiano torto: fra pochi decenni riusciremo a fondere gli atomi di idrogeno, e avremo a disposizione  quantità illimitate di energia. (…)

Un anno dopo mi accinsi ad una ricerca sui parchi. (…) Fra le risposte che ricevetti quella di un architetto. (…) Egli scriveva che una politica dei parchi non trova la propria ragione nella necessità di difendere la natura contro le aggressioni umane, in quanto la natura ha in se stessa la capacità di difendersi contro ogni aggressione. (…)

Il Filosofo e l’Architetto hanno detto due cose simili ma diverse. (…) Per l’Architetto l’uomo «non può» sbagliare , in quanto la natura ha una capacità illimitata di riassorbire i suoi errori e di difendersene; per il Filosofo l’uomo «potrebbe » sbagliare in maniera irreparabile, ma non lo farà in quanto è bravo. (…)

Vorrei chiedere se esiste la presenza di vita anche sugli altri pianeti del nostro sistema solare, o di altri sistemi solari. Siccome sappiamo che non esiste sugli altri pianeti del nostro Sole, che cosa dobbiamo dedurne? Che questa meravigliosa proprietà, di garantire l’esistenza di organismi viventi , non è una proprietà della «natura» in genere, ma piuttosto «della natura di questo pianeta».

Sulla Terra ci sono tanti organismi viventi perché la Terra è caratterizzata da certe condizioni: una certa massa, una certa distanza dal Sole, una certa modalità di movimento, eccetera. Allora è chiaro che se l’uomo è capace di modificare tali condizioni, è anche capace di impedire che la vita sopravviva.”

[Tratto da Laura Conti “Questo Pianeta”, Editori Riuniti, 1987]

Fridays for future Faenza -3 ultima modifica: 2019-03-12T22:07:24+00:00 da Giorgio Della Valle

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