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Quartiere “San Rocco”: un aggiornamento

“Meraviglie” a Faenza

Il quartiere verde di San Rocco: un aggiornamento giudiziario

 

Abbiamo, in precedenza, raccontato la storia del cosiddetto “Ecoquartiere mediterraneo di San Rocco”, dalla sua avanzata progettazione, alla solo iniziale attuazione dei lavori e allo stato attuale di abbandono e degrado. E, come d’abitudine, qualche domanda ce la ponevamo. Che destino si immagina possa avere in futuro quest’area, di quasi 10 ettari, acquistata dal comune?
La sua non realizzazione può addebitarsi al crollo della domanda di alloggi? Dunque, considerando che a Faenza il numero di abitanti resterà stabile per i prossimi dieci anni, non possiamo che prevedere un ulteriore degrado dell’area? Esiste, pertanto, un piano per risanare il luogo?

Attualità giudiziaria
Attualmente, questa decennale ed esemplare vicenda di una, quantomeno, mancata capacità previsionale, si è ridotta in una questione di stretta attualità giudiziaria. Che proviamo a elencare per punti, attingendo da quanto la stampa locale ha pubblicato non molto tempo fa.

2017: Prefettura di Vibo Valentia e TAR
Nel 2017 la prefettura di Vibo Valentia notificò la interdittiva antimafia alla società consortile “San Rocco Faenza Case”, costituita nel 2007 espressamente per l’edificazione del quartiere San Rocco.

2020: Consiglio di Stato
In seguito, la interdittiva antimafia fu cancellata dal Tar, ma il 10 Giugno 2020 il Consiglio di Stato ribaltò la precedente decisione del Tar.

Ricorso della “San Rocca Case Faenza”
Di recente, la società ha presentato un “ricorso per revocazione” al Consiglio di Stato, avendo ravvisato “errori di fatto” in cui i giudici di secondo grado sarebbero incorsi.

Ricorso per qualche “errore di fatto”
Tra gli “errori di fatto” segnalati nel ricorso: non aver considerato che le tre società componenti il consorzio e i cui esponenti erano coinvolti in inchieste antimafia (la Cooperativa Costruzione Calabresi era in liquidazione coatta fina dal 2014), erano state subito estromesse dal consorzio e che le loro quote erano state acquisite dalle altre quattro società costituenti il consorzio, insomma che ogni legame tra i nuovi soci e quelli vecchi coinvolti in supposte contiguità con la mafia erano stati rescissi; non aver tenuto conto che l’interdittiva non si applicava alle tre società estromesse dal consorzio, bensì a soci e amministratori; che il consorzio era stato costituito per partecipare al solo appalto comunale a Faenza, che aveva carattere temporaneo e che si sarebbe sciolto al termine dei lavori.

Sviluppi?
Di fatto, solo se il Consiglio di Stato accoglierà il ricorso la società consortile potrà riprendere i lavori e portare a termine l’edificazione del quartiere. E gli aspetti finanziari sono rilevanti: nel 2007 un Istituto di Credito aveva erogato un mutuo di oltre tre milioni di euro al consorzio ed una parte significativa di questa somma è costituita da fidejussioni a favore del Comune di Faenza per gli oneri di urbanizzazione.

In caso di esito positivo si potrebbe riprendere la costruzione dell’ecoquartiere San Rocco, un potenziale di circa 350 nuovi alloggi che andrebbero a sommarsi agli a quelli previsti nelle aree edificabili in corso di urbanizzazione o previsti dai vigenti strumenti urbanistici di cui abbiamo già parlato o che saranno oggetto delle prossime nostre indagini. Non poco, verrebbe da dire, e di qualità, trattandosi di un quartiere che all’epoca raccolse riconoscimenti un po’ ovunque. Sufficiente, si potrebbe ipotizzare, per soddisfare la richiesta di alloggi di prestigio che, a detta degli esperti, è la sola a conferire un minimo di dinamismo allo stagnante mercato immobiliare. Ma proprio sulla qualità potrebbe emergere una questione interessante: la possibile nuova edificazione del quartiere San Rocco si atterrà rigidamente al progetto originario risalente ad oltre un decennio fa? Mantenendo soluzioni che, se allora apparivano lungimiranti, oggi si possono ritenere obsolete? Un solo riferimento al teleriscaldamento simboleggiato dalla ormai fatiscente torre. Oppure, il progetto sarà opportunamente adeguato alle più recenti soluzioni tecnologiche rivolte al risparmio energetico, senza che ciò pregiudichi gli innovativi criteri di abitabilità allora immaginati? Solo il futuro potrà darci una risposta.

“Meraviglie a Faenza” – Il mancato ecoquartiere di San Rocco

Quartiere “San Rocco”: un aggiornamento ultima modifica: 2021-02-10T17:18:38+00:00 da Giorgio Della Valle

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