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Scarichi non depurati nel fiume Lamone

 

 

 

Come Circolo Legambiente Lamone, interveniamo ancora  sulla  vicenda degli scarichi non depurati nel fiume Lamone e alla conseguente moria di pesci, che ha addirittura portato alla necessità di sospendere l’approvvigionamento idrico nelle aree naturalistiche di Punta Alberete e della Baiona.

Nei giorni scorsi avevamo segnalato all’Amministrazione Comunale un articolato resoconto su un sopralluogo nell’area del depuratore e  degli scarichi a fiume, che un nostro iscritto ci aveva inviato, documentando quello che appare come uno stato di degrado dell’impianto.

Leggiamo che successivamente Hera parla di “criticità che hanno interessato il depuratore… causata da una difficoltà operativa nel processo biologico dell’impianto. In particolare si è verificata una perdita di efficacia nell’areazione di una linea di trattamento…. aggravato da fattori concomitanti, ovvero carichi organici molto elevati .. (picchi industriali stagionali di cantine e distillerie) … siccità del periodo”.

Ci viene da obiettare che, se è vero che il depuratore è stato ricostruito con un investimento di 1,5 milioni dopo l’alluvione del 2023, evidentemente questo non è stato sufficiente a garantirne l’efficienza.

Tanto più che Hera dichiara che per garantire un sistema più robusto e resiliente, ha stanziato oltre 25 milioni per i prossimi anni. Quindi immaginiamo interventi ben più significativi di quelli attuati finora, che dovrebbero essere resi noti, anche dal punto di vista tecnico e messi in atto in tempi brevi.

Da questo punto di vista ci sembra importante richiamare l’Amministrazione Comunale al proprio ruolo di controllo complessivo sui servizi appaltati a Hera: sui piani di investimento, sulle manutenzioni, sulla qualità dei servizi, come stabilito nel “contratto di servizio”.

Questo non solo perché anche le Amministrazioni Comunali sono comproprietarie della società Hera, ma soprattutto perché la qualità dei servizi ai cittadini è una responsabilità delle amministrazioni locali.

La società Hera che dichiara utili significativi, anche in virtù dei canoni sulle bollette (dell’acqua e non solo) e si vanta di mettere in atto una grande “responsabilità sociale” (come il recente protocollo per gli appalti, che dovrà sul serio interessare tutta la filiera dei tanti appalti e subappalti) non può pensare di operare senza sottoporsi alle dovute verifiche e controlli da parte degli amministratori pubblici; ma questi ultimi devono far valere il loro ruolo.

A tal proposito riteniamo che gli amministratori pubblici chiedano a Hera di spiegare, in un incontro pubblico, il progetto di rinnovo del depuratore e dei vari sollevamenti, oltre che farsi carico del danno ambientale prodotto, ripristinando la fauna del fiume, anche con una semina di novellame, il tutto con relativo cronoprogramma di attuazione.

Faenza  08 10 2025
Circolo Legambiente Lamone Faenza

 

 

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