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Di nuove e di vecchie ciclopedonali a Faenza

Di nuove e di vecchie ciclopedonali a Faenza

Comunicato Stampa   Faenza 6 Luglio 2022

 

Ogni tanto, con un certo grado di irregolarità, a Faenza si accende il dibattito sulle ciclopedonali e sul modo di intendere una mobilità cittadina alternativa a quella automobilistica.

Spesso, l’innesco alla discussione coincide con l’apparizione di un cantiere destinato alla creazione di una nuova, tra le tante già esistenti, ciclopedonale, quasi sempre conchiusa in sé stessa, autonoma da qualsiasi altra ciclopedonale.

Il caso ultimo riguarda la futura ciclopedonale che, con partenza brusca da Via Corbari, attraversa il parco Ferucci per raggiungere la scuola Don Milani.

Scoperto in modo accidentale il cantiere della nuova ciclopedonale, ha sollevato diverse proteste, anche per gli inevitabili interventi nel parco. I rappresentanti nella Consulta della Bici, quantomeno quelli di FIAB e di Legambiente, ne hanno parlato durante l’ultima riunione della Consulta tenutasi lo scorso martedì.

Ed è in quell’occasione che gli amministratori comunali hanno riferito che l’idea di realizzare un percorso ciclabile all’interno del parco Ferucci è scaturita dopo che la possibilità di realizzare una pista in Via Corbari, a suo tempo esplorata per favorire l’accesso alla scuola Don Milani in bici agli studenti e alle studentesse, è stata esclusa per ragioni tecniche (in breve, larghezza della sede stradale non sufficiente a garantire la realizzazione di una pista ciclabile).

In effetti, altre proposte che vengono avanzate, riagganciandosi all’idea di una ciclabile in Via Corbari, ripensando mobilità e disposizione dei parcheggi, possono avere diverse controindicazioni.

Ma la critica più forte che noi facciamo è il mancato coinvolgimento non solo della Consulta e delle associazioni che ne fanno parte, ma anche del Consiglio di Quartiere e in particolare dei cittadini che dovrebbero utilizzare le strutture che vendono progettate.

Dal censimento del sistema di piste ciclopedonali a Faenza, realizzato e aggiornato da  alcuni esponenti di FIAB e di Legambiente, emergono limiti e difetti della mobilità ciclabile: la prevalenza schiacciante delle piste ciclopedonali rispetto a quelle ciclabili, con conseguente conflitto tra ciclisti e pedoni e problemi generali di sicurezza; la frammentarietà dei percorsi e l’assenza di direttrici continue e scorrevoli che permettano l’attraversamento veloce di Faenza secondo direttrici nette.

Nel PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, è previsto che, alla fine di questo decennio, la mobilità tramite auto privata a Faenza cali di oltre 20 punti percentuali e che ciò si potrà raggiungere potenziando il Trasporto Pubblico Locale e la mobilità pedonale e su bici. Al di là dei numeri, la si potrebbe definire una rivoluzione nel modo di concepire la mobilità in città. Ma perché ciò possa avvenire, il sistema delle ciclopedonali dovrà divenire attraente ed attrattivo, superando i difetti in precedenza segnalati. Dunque, conversione del maggior numero di ciclopedonali in ciclabili e, soprattutto, ricomposizione degli innumerevoli tratti isolati in una rete interconnessa e funzionale a trasferimenti rapidi, sicuri e facili da un punto a qualsiasi altro della città.

Un piano necessario e complesso, richiedente competenze e conoscenze plurime. Una conferma indiretta di questa nostra valutazione ci è stata fornita, durante l’ultimo incontro della Consulta della Bici, da un intervento della Dott.ssa Barchi, laddove ha segnalato l’inevitabilità di operare per l’interconnessione dei frammenti di ciclopedonali e la necessità di coinvolgere le persone che a vario titolo possano dare un concreto aiuto.

Il lavoro di censimento delle piste ciclopedonali prima citato, è il nostro iniziale contributo che conferma la disponibilità alla collaborazione. Ma alla precisa condizione che i partecipanti alla Consulta della Bici, ma più in generale i cittadini – a partire da quelli più direttamente coinvolti – siano sempre coinvolti  prima, sui progetti e le iniziative da realizzare, e non dopo, come spesso succede anche in altri ambiti dell’Amministrazione Comunale.

Di nuove e di vecchie ciclopedonali a Faenza ultima modifica: 2022-07-06T17:16:39+00:00 da Giorgio Della Valle

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